#psicologionline
Iniziativa del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) #psicologionline: i cittadini, andando sul sito del CNOP, possono trovare un motore di ricerca che consente loro di visualizzare e raggiungere tutti gli Psicologi e gli Psicoterapeuti disponibili per interventi a distanza: primo colloquio gratuito e interventi più strutturati.
Allo stato sono già oltre 10 mila i professionisti, dislocati in tutta Italia, reperibili e pronti a dare sostegno ai cittadini.
La Professione psicologica al fianco della popolazione italiana
Qui per consultare il data base nazionale
https://www.giornatapsicologiastudiaperti.it/
Anche sul sito ITALIASII, una sezione dedicata per ricevere aiuto psicologico, curata da una psicologa che si è messa a disposizione con generosità.
Qui il link per compilare il modulo contatti in caso di necessità https://www.italiasii.it/psiche/
Il problema oggettivo del “coronavirus” diventa problema soggettivo in relazione al vissuto psicologico, alle emozioni e paure che il tema suscita nelle diverse persone.
La “percezione del rischio” può essere distorta e amplificata sino a portare a condizioni di panico che non solo sono quasi sempre del tutto ingiustificate ma aumentano il rischio perché portano a comportamenti meno razionali e ad un abbassamento delle difese, anche biologiche, dell’organismo.
E’ bene quindi affidarsi ai dati e alla comunicazione diffuse dalle autorità pubbliche e alle indicazioni di cautela e prevenzione in essa contenute. Ad esempio:
– Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
– Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/
Non cercare di placare l’ansia inseguendo informazioni spesso amplificate ed incontrollate.
Ricordare che l’eventuale esposizione al virus non è sinonimo di malattia, che la contagiosità non equivale alla reale pericolosità per la salute umana, che esistono indicazioni pratiche per ridurre il pericolo. Che avere timori e paure è normale ma non ansia generalizzata, angoscia o panico, che non aiutano e sono controproducenti.
Un atteggiamento psicologico valido può aiutare non solo chi lo attua ma anche gli altri, innescando un circuito virtuoso, e aumentando il “quoziente di resilienza” dei singoli, della famiglia, della comunità.